Luigi "Gigi" Cagni, ex difensore e allenatore, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tele Radio Stereo 92.7. Ecco le sue parole:
E' vero che lei in fondo in fondo è della Roma? "E' tutto vero. Mio figlio è stato molto tifoso della Roma, ora un po' meno".
Si aspettava un Ranieri così performante sulla panchina della Roma? "Certo. Non può sbagliare con gente così. Il curriculum serve, in Italia non più perché non esiste la meritocrazia ma la storia c'è. Ero certo che potesse far bene perché i giocatori ci sono, l'allenatore ha fatto quello che dovrebbe fare: far rendere al meglio ogni giocatore. Lui è arrivato in una situazione difficile, con giocatori come Pellegrini fischiato anche se andava a prendere un caffé al bar e un Dybala che non funzionava. Lui ha fatto una cosa semplice, l'allenatore di calcio, che deve fare le cose con intelligenza e tranquillità. L'acquisto di Ranieri è stato determinante, con lui si è in una botte di ferro: anche nella scelta dell'allenatore sbaglierà poco o niente".
Chi sarà il prossimo allenatore della Roma, come profilo? "Ranieri sceglierà un allenatore che, con le dovute proporzioni, sia un misto tra le sue idee e le idee della nuova generazione. Prenderà sicuramente una persona onesta e corretta, che poi gli dimostrerà di sentire il discorso Roma. La maglia. Prenderà un allenatore che lui capirà che avrà questo concetto. Non ho nomi in testa, assolutamente. C'è un'altra cosa da considerare: c'è da mettere insieme il discorso societario, economico, degli obiettivi che si vorranno porre. A Roma deve venire un allenatore che ha personalità, che sappia che cosa vuol dire allenare una situazione di questo tipo e abbia l'intelligenza e la bravura di gestire i giocatori in un ambiente come quello romano. Oggi devi gestire delle singole industrie. Ancelotti, per esempio, è bravissimo a gestire delle aziende: sotto il profilo della gestione è il più forte del mondo".
Quanto peserà l'assenza di Dybala? La Roma potrà arrivare tra le prime quattro? "Ho difficoltà a vedere la Roma a fine stagione tra le prime quattro, poi senza Dybala è un problema grosso. E' uno dei giocatori che ti decide la partita da solo, ce ne sono sempre meno. Questa è una classifica stramba, a livello di qualità siamo inferiori agli anni precedenti secondo me. Si è tutto molto livellato, oggi l'allenatore è il leader della squadra: non ci sono giocatori di grande personalità. Nello sport in generale conta la condizione mentale e fisica, chi ci arriva meglio anche con il caldo andrà più avanti".
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