ESCLUSIVA Tele Radio Stereo – Britti: “Con l’Athletic me la sento calda. Come sono come tifoso? Uno sportivo”

Alessandro "Alex" Britti, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TeleRadioStereo 92.7 a poche ore dal ritorno degli ottavi di Europa League contro l'Athletic Club. Ecco le sue parole:

Che sensazioni ha in vista di Athletic-Roma? "Ci sono miei amici che se la sentono calda e quelli che invece hanno tremila paranoie. Appartengo alla prima categoria. Siamo forti, i ragazzi hanno iniziato a divertirsi. A inizio campionato i giocatori entravano in campo con la faccia della paura, erano spaesati. Ora sono belli, ridono e si divertono, sanno dove andare e giocano in automatico. A sprazzi, altrimenti saremmo Bayern o Barcellona. Ci sono dei momenti in cui la Roma gioca davvero bene. Spero che anche contro l'Athletic giochino solo in quel modo. L'altro giorno ho visto anche un grande Pellegrini, sto aspettando che torni come poco tempo fa".

Che tifoso è? "Ricordo la Roma degli anni '70, con Santarini capitano. Sono in ansia per la partita, sono assolutamente sul pezzo e mi tengo sempre aggiornato. La Roma ha un ruolo molto importante per me, sono tifoso e seguo tutto. A Roma-Como ero allo stadio, domenica ci sarò per Roma-Cagliari. E' giusto che si sia spazio "quasi" per tutte le altre squadre, e chi vuole capire capisca... Sono un tifoso sportivo, avevo una ragazza laziale... è stata una bella palestra di tolleranza, ma finisce che chi perde paga la cena: cerco di essere abbastanza sportivo".

Le piace Dovbyk? "Noi romanisti vogliamo tutto e subito. Dovbyk arriva da un campionato diverso dal nostro e si deve adattare, come accade a campioni che arrivano da realtà completamente diverse. Vedi Dzeko, il primo anno non prendeva una palla. Quando arrivano i giocatori pensiamo siano tutti Messi, non gli diamo tempo. Ha una situazione personale e familiare grave, che va trattata con degno rispetto. Se l'altro giorno non fosse scivolato, aveva fatto un'azione incredibile e non facile. Anche lui prende un sacco di botte, non come Dybala ma le prende. A me sembra che ci siano sprazzi di adattamento, sta migliorando giorno dopo giorno".

Shomurodov invece? "Lui mi piace un sacco. Un po' lo conosco personalmente, abitiamo vicini e ogni tanto lo incontro al ristorante. Mio figlio gioca con i suoi, è la persona più gentile e carina dei suoi. In campo quando è arrivato mi è piaciuto subito tanto, non si risparmia e combatte. L'altro giorno, quando ha segnato all'ultimo secondo, penso di aver perso una corda vocale. Ha subito il non-giocare, quando un giocatore non è abituato a giocare è come per un cantante quando non fa concerti: perdi i 90', lo scatto. Ha bisogno soltanto di giocare, nelle ultime partite mi è piaciuto molto. Non voglio fare l'intenditore, ma guardate anche Celik: le prime volte che lo vedevo giocare pensavo potessero chiamare me, avrei fatto meglio, ma ora...".

Ha qualche preferenza per il prossimo allenatore della Roma? "Io mi auguro che almeno un altro anno Ranieri se lo faccia, l'ho conosciuto una decina di anni fa e anche lui è una persona incredibile, sempre gentile ed elegante. Questo si vede anche in campo, non si lamenta praticamente mai: servirebbe alla Roma e anche a noi romanisti. Non so chi potrebbe venire, le chiacchiere creano sempre una gran situazione: si fanno 20 nomi, poi viene preso il 21esimo... vedi con Mourinho. Mi piacciono le sorprese alla Mou, un po' meno quelle alla Juric. Quando viene fatto un nome finisce l'incanto: Ancelotti non verrà mai a Roma, anche lui è adulto. Per me è inutile fantasticare sul prossimo allenatore, è troppo presto".

Totti potrebbe tornare a far parte della Roma? "Penso che certe energie, certi momenti, non si ripetano. A Totti vogliamo tutti bene, lo conosciamo tutti, ma la grande Roma e il grande sogno già lo ha fatto. Ci ha fatto sognare come nessuno. Il mio capitano è Falcao, ho ancora la foto che avevo in cameretta: faccio colazione con lui tutte le mattine. Totti ha fatto quello che doveva fare, non è rimasto quando ha smesso quindi sarebbe un ritorno: secondo me il rapporto con la squadra e la tifoseria, quella nuova soprattutto, si è un po' esasperato. Totti appartiene a quella Roma lì, lasciamolo stare dove sta perché è stato una figata pazzesca. Ci ha fatto vedere un bel calcio, con la Roma e con l'Italia. Proprio perché lo amo, lo lascerei così com'è".