Dal cuore della Francia alla Capitale d’Italia, passando per il pallone. Florent Ghisolfi, direttore sportivo della Roma, ha raccontato a Sky Sport Insider il suo percorso, la sua visione di calcio e il progetto giallorosso che sta contribuendo a costruire con metodo e identità. Un’intervista sincera, dove passato e futuro si intrecciano, tra memoria familiare, scouting moderno e un forte legame con la città e il club.
“Io, da sempre direttore sportivo nel cuore”
“Anche quando ero calciatore, sapevo che il mio destino era fare il direttore sportivo”, ha confessato Ghisolfi. Le sue radici affondano nell’Italia, con tre nonni immigrati in Francia, che – come racconta con orgoglio – “furono inizialmente rifiutati come ‘mangiapasta’, ma quella parte di storia è importante per me”.
Identità, valori e scouting: il modello Roma
Per Ghisolfi non esiste un calciatore adatto alla Roma solo per qualità tecniche. Serve mentalità, spirito di sacrificio, rispetto per la storia del club e per i suoi tifosi.
“La Roma ha un’identità diversa da club come Juve, Milan o PSG”, spiega, e per questo la scelta dei giocatori segue parametri più ampi:
“Valutiamo attentamente la personalità dei giocatori e le esigenze dell’allenatore. La scorsa estate volevamo una squadra più giovane e fisica. Ma per costruire serve una struttura solida. Quando sono arrivato, lo scouting era azzerato. Ora abbiamo un’organizzazione efficace”.
Koné e Pisilli: i simboli del nuovo corso
Due nomi, su tutti, sono emblematici della direzione presa dalla Roma: Manu Koné e Giuseppe Pisilli.
Su Koné: “È stata una scelta condivisa con De Rossi e lo staff. Ha qualità fisiche, tecniche e mentali. Ambientarsi a Roma non è facile, ma ha il carattere giusto. Ha avuto un impatto immediato, sono fiero di lui”.
Su Pisilli, prodotto del vivaio: “Ha una mentalità straordinaria. Vuole dare tutto per la Roma. È il tipo di identità che cerchiamo. I complimenti vanno anche alla sua famiglia”.
Ranieri, l’uomo giusto nel momento giusto
Infine, parole cariche di stima per Claudio Ranieri, scelto per guidare la Roma in un momento delicato: “Era una situazione difficile. Serviva una guida, e lui ha portato calma, serenità e forza tranquilla. Conosce la Roma, sa cosa significa stare qui. Lavorare con lui è fantastico, anche dal punto di vista umano. È la sua ultima sfida con la Roma e vuole portarla in alto”.