Hummels si racconta: “Arrivato per De Rossi: inizio difficile, Ranieri vera guida”

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Mats Hummels si è raccontato in una lunga intervista concessa a DAZN Germania. Un dialogo sincero sul suo percorso nella Roma in cui ha ripercorso i suoi primi mesi in giallorosso, tra difficoltà iniziali, curiosità culturali e ritrovata serenità. Dal colpo di testa nella porta sbagliata all’amore per la Città Eterna, fino all’impatto con Claudio Ranieri e la passione dei tifosi romanisti.

“Volevo uscire dalla mia zona di comfort. E Roma è stata perfetta”

“Cercavo davvero un’avventura. Qualcosa che non avevo ancora vissuto. Volevo uscire dalla mia zona di comfort, e direi che ci sono riuscito. A Roma ho vissuto momenti difficili, ma anche tanti bellissimi. E anche nei momenti complicati, ho imparato a stare con me stesso. Ora stiamo raccogliendo i frutti, come squadra e a livello personale. È davvero bello essere qui”.

“Roma la conoscevo… ma il traffico è stato uno shock”

“C’ero già stato con la Nazionale e anche per conto mio, quindi conoscevo la città. La trovo bellissima, mi è sempre piaciuta. Ho dovuto scoprire alcune cose culturali in modo nuovo, ma è proprio quello che amo: scoprire culture diverse. Mi sono adattato bene. L’unico scoglio vero? Il traffico. È pazzo. Ma alla fine… ti abitui anche a quello”.

L’autogol e un inizio da dimenticare

“L’esordio? Personalmente un momento brutto, e lo era anche per la squadra: non vincevamo e giocavamo male. Ho sempre cercato di viverla con ironia, anche quando ho fatto autogol. Era già tutto compromesso, per fortuna non ha inciso sul risultato. Ma sì, è stato l’inizio peggiore che potessi immaginare. Però, dopo la pioggia arriva il sole, e io ero certo che sarebbe tornato il sereno”.

“Caos panchina? Io arrivato per De Rossi, ma è durato poco”

“Quando sono arrivato, ho parlato con Daniele De Rossi del gioco, del mio ruolo. Poi è rimasto meno di due settimane. Il suo stile era molto difensivo, concentrato sull’interrompere il gioco avversario. Ora invece valorizziamo di più i nostri punti di forza e i calciatori tecnici. C’è una filosofia che mi si addice: gioco palla a terra, costruzione dal basso. È nella mia natura”.

Ranieri, una guida vera

“Ranieri ha un’autorevolezza naturale. È amichevole, disponibile, ma serio quando serve. È coerente: quello che chiede, lo pretende. Ed è rispettato proprio perché dà tutto per la squadra. Ci spinge a dare il massimo, è molto professionale. Penso che tra lui e il gruppo ci sia una perfetta sintonia”.

“Difendere in Italia? Uno stile che non conoscevo”

“Impari sempre nel calcio, anche dopo tanti anni. In Italia ho scoperto cose nuove. La difesa uomo a uomo a tutto campo, ad esempio, non l’avevo mai vista così. Mi ha sorpreso. Ci ho messo qualche settimana per adattarmi, ma ora mi trovo bene. Ci sono più fraseggi e attenzione al possesso di quanto pensassi”.

Il legame con Asterix e… i romanisti

“Roma e l’Italia le avevo viste tante volte nei fumetti di Asterix. Mai avrei immaginato di giocare qui! I tifosi? Meravigliosi. Sono appassionati, caldi. Vengono tutti i giorni al campo, ti sostengono sempre. Mi ricordano Dortmund: anche lì il legame con il club è fortissimo. E io lo adoro”.