Le 5 coreografie più belle del Derby, quando la Sud diventa opera d’arte

Domani Roma si fermerà ancora una volta: è tempo di derby. Roma-Lazio non è solo una partita, è un rituale collettivo che travolge la città, un’esplosione di emozioni che parte dalle strade e arriva fino agli spalti dell’Olimpico. E quando la Curva Sud si accende, tutto si trasforma. Colori, cori, striscioni e coreografie rendono quel settore uno spettacolo nello spettacolo, un vero atto d’amore verso la maglia. La Sud non si limita a tifare: vive la partita, la interpreta, la racconta con immagini che restano nella storia.
E allora, in attesa del fischio d’inizio, ecco la top 5 delle coreografie più belle della storia romanista nei derby.

5. 21 novembre 99 – Roma-Lazio 4-1

A prescindere dal risultato eclatante, la coreografia ha un impatto cromatico devastante, è completa e coinvolge sia la Curva Sud che i Distinti. E’ passata alla storia per la citazione “Tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma”.

4. 29 aprile 2001 – Roma – Lazio 2-2

Il derby forse più importante della storia della Capitale, con Roma e Lazio a pochi punti in lotta per lo Scudetto. La Sud crea un campo da biliardino, con tanto di omini nella parte alta e migliaia di palloni che vengono presi a pugni dai tifosi creando un effetto ottico impressionante. I Distinti Sud hanno i cartoncini con tre bande con i colori sociali della squadra e lo slogan è goliardico: “Prendiamoli a pallonate”.

3. 27 novembre 1994 – Lazio-Roma 0-3

Simbolo di abbonamenti, di cartoline e quant’altro, “C’è Solo l’AS Roma” divenne uno slogan per sciarpe e campagne abbonamenti. L’innovazione del cartoncino bicolore con la raffigurazione centrale e la scritta a fare da sottotitolo diventa uno stile che tutte le tifoserie, da lì in poi, adotteranno con tante varianti. La coreografia deve le sue fortune ad una partita perfetta in cui la Roma, dopo anni di pareggi, sconfisse la Lazio in maniera roboante, non offuscando però il successo di questo ultimo lascito da parte del Commando Ultrà.

2. 11 gennaio 2015 – Roma-Lazio 2-2

Un’autentico capolavoro, un quadro che sembra una scenografia di Paolo Sorrentino, una Hall of Fame fatta dai tifosi, un omaggio a chi per la Roma ha dato tutto: la realizzazione dei 16 “due aste” con raffigurate tutte le bandiere della Roma è durata un mese e mezzo. Totti, Di Bartolomei, De Rossi, Rocca, Conti, Giannini e tutti i giocatori che hanno fatto la storia della società giallorossa da romani. “Figli di Roma, capitani e bandiere…questo è il mio vanto che non potrai mai avere!” diventa presto un motto di orgoglio e fa da sottotitolo all’eleganza della coreografia, con la chicca finale di uno stemma antico posizionato in basso, al centro della Curva Sud.

1. 23 ottobre 1983 – Lazio-Roma 0-2

Per i romanisti è LA coreografia, un capolavoro di semplicità ed un attestato d’amore che non ha particolari pretese coreografiche, lasciando ad un unico lenzuolo immenso la summa di tutto il sentimento possibile verso una squadra di calcio. Il “TI AMO” con la piccola scritta CUCS e la sciarpata nella parte alta è il “M’illumino d’immenso” di Ungaretti: semplici parole che racchiudono il tutto. TI AMO, dice la curva e dicono i tifosi… in fondo potrebbe essere un messaggio di ogni tifoso del mondo alla propria squadra del cuore, cos’altro c’è da spiegare?

REDAZIONE

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