Le ultime partite di campionato della Roma saranno importanti per le sorti future della squadra ma anche, di conseguenza, per l’attuale capitano, Lorenzo Pellegrini. Consapevole che il suo secondo capitolo in giallorosso, dopo l’apprendistato col Sassuolo, si sta per chiudere, il segno che proverà a lasciare nelle nove partite che restano gli servirà per riabilitare la sua figura professionale, enormemente scalfita da un crollo di rendimento che ha causato la perdita della titolarità. Dybala out non significa soltanto maggiori chance per Soule e Baldanzi o per Saelemaelers ed El Shaarawy. Pellegrini, qualora chiamato in causa da Ranieri, potrà prepararsi un bel pacchetto per il prosieguo della carriera altrove. Futuro oggi avvolto da una nebulosa.
Contratto in scadenza nel 2026, ingaggio da top player non giustificato dalla resa, possibilità di mettersi in vetrina contemporaneamente alla chance di aiutare la squadra per cui fa il tifo da sempre, nel tentativo monstre di agganciare il treno della Champions League, ipotesi per ottimisti in fase di vaneggiamento fino a un paio di mesi fa. A gennaio hanno chiesto informazioni il Napoli, la Juventus, la Fiorentina e l’Inter, ma all’atto pratico non si è presentato nessuno con l’offerta. All’estero oggi potrebbe, forse, fare gola in Arabia Saudita.
Un finale di Serie A all’altezza di ruolo, responsabilità e ingaggio, potrebbe parzialmente riabilitarlo. Se non più agli occhi dei tifosi della Roma, quantomeno a quelli di potenziali acquirenti. In modo particolare spagnoli e inglesi. Perché, soprattutto in Premier League, anche club di medio livello potrebbero addebitarsi uno stipendio che da un paio di anni non trova giustificazioni in campo.
