Nella partita contro la sua ex squadra che lo ha sbolognato per fare cassa in estate. Roma-Juventus doveva essere la partita di Matias Soulé. Perché dopo mesi di apprendistato ricchi di ostacoli, in parte anche da causati da una Roma senza né capo né coda, l'argentino ha iniziato la scalata salendo sui pedali. Ma non ha ancora scollinato.
Ci si aspettava lo facesse essendo stato scelto da Ranieri come uomo di qualità da piazzare a supporto di El Shaarawy e Dovbyk. Non ci si può accontentare di un calcio d'angolo ben confezionato a inizio secondo tempo. Da Soulé ci si deve aspettare tanto altro.
Se è difficile avere aspettative su Shomurodov, è lecito pretendere dal fantasista. E la speranza veniva riposta nella sfida che per lui sarà sempre diversa dalle altre. Contro la Juventus che all'atto di scegliere chi tenere ha puntato su Yildiz. Non che il turco sia andato meglio del romanista, ma ieri doveva essere la partita di Soule. Non è una bocciatura, ma poteva essere una grande occasione per "prendersi" la Roma.
Avrà altre chance, anche perché Dybala ha concluso la stagione in anticipo. Però deve accelerare il processo di fine rodaggio.
Perché, per esempio, ora non è scontato che nel derby di domenica abbia un posto da titolare assicurato, considerando che rientrerà Saelemaekers, che Shomorudov avanza la candidatura a voce alta e che il desaparecido Pellegrini quando incontra la Lazio, non vede biancoceleste ma rosso.
