Roma-Verona, le pagelle dei giallorossi: Soulé illuminante, Ndicka appannato

Svilar 6
Partita da custode di un condominio, poco lavoro, ma fatto bene. Portiere.

Celik 6
Non sarà mai arrosto, ma può essere tanto fumo, in fondo Batman ci ha basato la propria teatralità. Fumo di…Londra?

Mancini 6,5
Deve giocare un pò ad acchiapparella, non con dei bambini ma contro Sarr e compagni, non in un supermercato, ma all’Olimpico. Mancio.

Ndicka 5
Sono stanco capo, per citare una celebre battuta de “il miglio verde”, il nostro non riesce ad inghiottire e risputare nel modo corretto diversi palloni, migliora alla lunga. 

Saelemaekers 5,5
Come un’aspirina, frizzante. Ma non risolutivo.

Kone 6
L’ingenuità dei neo genitori, vuoi fare tutto, ma sai fare (ancora) poco. Resta in ogni caso una presenza onnipresente e un tentativo di esserci sempre quando serve, e non è poco. 

Cristante 6,5
Come il pedone a scacchi. Serve. Da fine tessitore il lancio per Soulé.

Angelino 6
La sua fatica e la sua abnegazione meritano il nostro supporto, nonché la sufficienza.

Soulé 7
I lampi, quei lampi imprevedibili, quel motivo per cui ti va di esserci. Non sarà mai Dybala, ma potrà tranquillamente essere fieramente Soulé.

Baldanzi 5
Con dispiacere si rimanda al prossimo esame. La volontà non manca mai, purtroppo le cose importanti nemmeno. Peccato.

Shomurodov 6,5
Amato da tutti, merita per impegno queste serate giallorosse. E fa gol, il che non è poco diciamo.

Rensch 6
Giocatore che appare sempre strutturato, da capire.

Elsha 6
C’è stata una cosa, un lampo, che il vecchio Elsha avrebbe tramutato in gol.  Resta sempre devoto alla causa e pulito nelle giocate.

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